William Suthrland, neurofisiologo americano intuì l’esistenza della mobilità craniale. Attraverso manovre specifiche è possibile percepire il movimento di contrazione ed espansione. Traumi o stress fisici possono ostruire o interrompere il movimento craniale causando una serie di problemi quali: emicrania, dolore cronico al collo e alla schiena, problemi motori e di coordinazione, assimetria delle ossa facciali e della bocca che possono causare malocclusione dentale e sublussazione mandibolare.
Il sistema craniale è collegato al sacro attraverso le meningi che rappresentano un vero e proprio sistema idraulico e mambranoso. Traumi o eventi che avvengono in una estremità possono riflettersi sull’altra estremità attraverso questo percorso che viene chiamato Sistema Cranio Sacrale.
La terapia cranio sacrale ha il fine di sciogliere i blocchi all’interno del sistema stesso affinchè le meningi e le ossa del cranio possano riottenere la libertà di movimento ed il ritmo venga riattivato. Un terapista esperto può percepire il ritmo cranio sacrale ed individuare le restrizioni di mobilità. A questo punto è possibile esercitare piccole pressioni esterne o leggere manipolazioni all’interno della bocca per riattivare il movimento. Quando il movimento viene riattivato il corpo usa i propri meccanismi di correzione attivando un processo di equilibrio e guarigione.
Queste tecniche in senergia permettono di eseguire una valutazione differenziale sulla patologia, sulla sofferenza e sul disagio del paziente.
La Terapia conseguente favorisce il riequilibrio dei vari sistemi, in modo che il corpo ritrovi il proprio benessere. Indicata per chi soffre di dolori diffusi codificati nelle varie patologie.
- Sciatalgie, lombalgie, dolori cervicali, periartriti, ernie del disco.
- Eventi Post-Traumatici, distorsioni,m colpi di frusta, residui di dolori post-frattura.
- Sinusiti, Cefalee, emicranie, labirintiti.
- Disfunzion intestinali, restrizionidi mobilità toracica e disfunzioni respiratorie.
- Cifosi, scoliosi, iperlordosi, piede e ginocchio varo o valgo.
Confusioni motorie e nell’apprendimento