nelle post fratture e nei traumi distorsivi
Nei traumi in cui si presenta una frattura o nei traumi distorsivi oppure, semplicemente, nei traumi in cui accusiamo momentaneo dolore nei primi giorni a seguire, generalmente, oltre al danno di tipo ortopedico, si presenta, anche, un danno di tipo osteopaticom che si manifesta come RESTRIZIONE DI MOBILITA’ DELl’ARTICOLAZIONE COLPITA.
Si tratta di una lesione ce non è visibile radiologicamente ma che si evidenzia con l’esame clinico del soggetto. Ad esempio: in una frattura della tibia possono essere presenti anche un piccolo scivolamento del perone rispetto alla tibia oppure un “insaccamento” del calcagno rispetto alla tibia che non si risolvono con il passare del tempo ma rimangono e si possono trasformare in problematiche più serie quali sciatalgie, lombalgie, tendiniti ecc….
Questo succede perché il corpo, quando è presente un blocco di movimento, compensa continuamente creando contratture che irradiano fino a quando il sistema non riesce più a conpensare.
I Dolori, nelle post-fratture, attribuiti ad un cambio climatico sono, invece quindi, da attribuirsi ad esiti di lesioni osteopatiche che sono presenti anche quando il problema ortopedico è stato risolto. Diventa, quindi, importante in quest’ottica utilizzare tecniche di rieducazione dell’arto che considerino quanto esposto.
Prendendo ancora come esempio un’ipotetica frattura alla tibia, è necessario non solo lavorare sul recupero del movimento, quando il contenitore ortopedico sia stato rimosso, ma, anche e, sopratutto, lavorare sulle fasce e i tessuti; eseguire piccole manipolazioni che rendano, poi più facile l’esecuzione del movimento stesso.
Con la rieducazione OSTEOPATICA FASCIALE nelle post-fratture o nei traumi si ottimizza il recupero dell’articolazione e si cancellano quegli esiti che, spesso, rimangono e che si attribuiscono ad eventi climatici o ai segni del tempo.